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Appalto Biblioteca di Spinea

La vicenda dell'appalto della nuova Biblioteca di Spinea, purtroppo, fa parte della storia della Elviselettronica e non può essere taciuta.
E' la storia di una gara in cui il vincitore era già designato e gli altri partecipanti rappresentavano solo il necessario elemento di disturbo ad un piano ben orchestrato.
Nonostante questo, Elviselettronica vi ha partecipato in associazione di imprese con Tecnocoop di Rovereto. Ottenendo per due volte l'aggiudicazione dell'appalto.

Una prima volta per l'estromissione del vincitore designato, la cui offerta presentava vizi insanabili in materia di sicurezza. Una seconda, e definitiva, davanti al Consiglio di Stato che ha annullato l'accoglimento del Giudice di primo grado del ricorso della ditta estromessa. Sentenza commentata in diversi siti del settore tra cui http://www.ord-ing-bo.it/stampa/2002/2002_06_20_a.htm

Sembra che per il Comune di Spinea la Sentenza del Consiglio di Stato non sia mai esistita. I suoi funzionari hanno infatti proseguito nell'affidamento, privo di ogni presupposto giuridico, alla ditta illegittimamente aggiudicataria.

Non solo. Per coprire ritardi e manchevolezze nella fornitura sono arrivati, di concerto con i rappresentanti della medesima ditta, a redigere false certificazioni di regolare esecuzione, ed a falsificare registrazioni al protocollo generale del Comune per sostenere la dichiarazione (falsa anch'essa) "che all'epoca della Sentenza del C.d.S., quanto pattuito era già stato eseguito."

Tutti questi fatti si aggiungono ai precedenti gravi tentativi di pilotare l'appalto a favore del vincitore in pectore, che alla fine è riuscito ad effettuare la fornitura in barba ad ogni sentenza e rispetto delle elementari norme che regolano gli appalti pubblici.

Si è fatta invece apparire, anche pubblicamente, la nostra azione, volta a riportare sui binari del diritto una procedura ripetutamente viziata, come l'accanimento del concorrente che non accetta la sconfitta in una gara d'appalto. Appalto che, si badi bene, non abbiamo affatto perso ma, sembrerà assurdo, vinto per due volte.

Abbiamo perciò intrapreso le nostre azioni giudiziali in sede amministrativa e penale solamente perché la gravità dei fatti accaduti e le falsità riscontrate negli atti non potevano incontrare il nostro silenzio, interpretabile solo come accomodante.

Non sappiamo se quello di Spinea è solo un circoscritto episodio di malcostume. A noi è bastato per comprendere quanto sia difficile, pur disponendo di prove inconfutabili, interrompere circuiti viziosi tra progettisti, consulenti, "esperti" ed imprese che, all'occasione, giocano slealmente.

Ci siamo assunti le nostre responsabilità ed anche il rischio di apparire litigiosi ed ostili agli occhi del mercato nel quale operiamo, che non sempre vede con simpatia chi smuove acque poco pulite.

Il rispetto della legge e della leale concorrenza comporta benefici per tutti: biblioteche, fornitori, utenti. Ottenerlo è forse un'utopia, ma cercare di raggiungerlo è un dovere che, a parole, tutti professano. Noi, anche con i fatti.

Seguono i link ad alcuni documenti come:

PDF - la sentenza del Consiglio di Stato che ha ribaltato la procedura d'appalto

PDF - i motivi aggiunti al nostro II ricorso al TAR del Veneto

PDF - l'istanza di fissazione d'udienza sempre al TAR del Veneto contenente la denuncia dei clamorosi falsi messi in atto per coprire ritardi e anomalie della procedura.

PDF - La lettera aperta al Sindaco di Spinea

PDF - e la risposta alla lettera con cui, il Sindaco di Spinea, replica alla nostra diffida a produrre gli atti conformi alla legge, anziché i falsi documenti di appoggio alla fornitura.

PDF - La recente sentenza del TAR che condanna il Comune al risarcimento.

Tutta la vicenda è stata integralmente riportata in un memoriale, di prossima pubblicazione, che si può richiedere all'indirizzo appaltospinea@elviselettronica.it

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